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lunedì 28 febbraio 2011
Joe Zawinul - Zawinul (Atlantic, 1971)

Joe Zawinul - Zawinul (Atlantic, 1971)

 Il riconosciuto capolavoro del pianista austriaco: un disco sentito e sofferto (His Last Journey è un commosso addio al padre appena scomparso), che si colloca come un luminoso satellite orbitante intorno alla galassia dei capolavori del primo Davis elettrico. Un momento magico, che lo stesso Zawinul in seguito non ha più saputo ritrovare.


Marcello Piras - Il jazz, I dischi, i musicisti, gli stili - Editori Riuniti (01 novembre 1998)






His Last Journey





Personnel includes: Joe Zawinul (piano, Fender Rhodes).

Tracks:
1 Double Image
2 Doctor Honoris Causa
3 In a Silent Way
4 Arrival in New York
5 His Last Journey



Spoiler :
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John Surman - Upon Reflection (ECM, 1979)

John Surman - Upon Reflection (ECM, 1979)


Il jazz tinteggiato di elettronica, contemplativo, lirico e semantico dell'unico sax barito­no capace di sviluppare con originalità la poetica di Coltrane su uno strumento cosi complesso. Dopo le esperienze con le orche­stre di Mike Wesbrook e Chris Mc Gregor e tutto il filone avan­guardistico del jazz inglese, Surman arriva alla sua seconda prova solista, la prima per la ECM. Sparito l'alone pioneristi­co del precedente lavoro, Upon Reflections è un jazz dalla strut­tura complessa e originale, in cui vengono utilizzate largamente le tecniche della registra­zione multipla. Come un vero costruttore di suoni ed atmosfe­re, il musicista, qui in veste di polistrumentista unico, esplora nuove aree del suo universo musicale accostando l'elettroni­ca delle basi interattive dei sinths con le estensioni acusti­che delle tastiere e i cromatismi dei fiati. In questo miracoloso equilibrio di componenti nasce la musica di Surman ed egli stesso entra a far parte della mitologia del jazz moderno. Una bellissima esposizione del suo concetto di jazz nella sua pagina più luminosa.


1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana



Edge Of Illusion



Solo performer: John Surman (soprano saxophone, baritone saxophone, bass clarinet, synthesizer).


Track List
Edge Of Illusion / Filigree / Caithness To Kerry / Beyond A Shadow / Prelude And Rustic Dance / The Lamplighter / Followong Behind / Constellation




Spoiler :
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Chet Baker/Jim Hall/Hubert Laws – Studio Trieste (CTI, 1982)

Chet Baker/Jim Hall/Hubert Laws – Studio Trieste (CTI, 1982)

Tre competenti e sensibili specialisti in uno degli ultimi album del catalogo CTI, la gloriosa etichetta di Creed Taylor specializzata in jazz-fusion . Jim Hall, l’uomo nuovo della chitarra jazz, un virtuoso tra i più amati e riveriti, Chet Baker il secondo poeta bianco della tromba dopo Bix Beiderbecke, elegante solista dai toni malinconici e intimisti, Hubert Laws, abile flautista richiestissimo sia negli ambienti jazz, che in quelli del soul e del pop con carriera solistica da tre Grammy Awards . “ Studio Trieste “ fu registrato tra il marzo e l’aprile del 1982 negli studi Van Gelder, New Jersey. Sono quattro tracce bellissime dove si respira un atmosfera alla “ Kind Of Blue “ di Miles Davis , tra l’altro qui è inclusa la sua “ All Blues “. I tre maestri interagiscono con sensibilità e rispetto reciproco coadiuvati da sidemen prestigiosi tra cui Steve Gadd , Jorge Dalto, Sammy Figueroa, Kenny Barron. Insieme alla citata “ All Blues “ troviamo lo standard “ Malaguena “ con un assolo magnifico del tastierista Jorge Dalto , “ Django “ di Johjn Lewis e la sublime rivisitazione di “ Swan Lake “ di Tchaikovski capolavoro dell’intero lavoro. Attribuito di solito al solo Jim Hall, questo disco è un piccolo gioiello di jazz-fusion dai toni rarefatti , sfumati , dove la ricerca timbrica , gli armoniosi fraseggi e gli accordi ricercati sono sempre accompagnati da un feeling immenso.

Mauro Ronconi



Swan Lake




Personnel: 
Chet Baker – Trumpet, Flugelhorn 
Hubert Laws – Flute 
Jim Hall – Guitar 
Jack Wilkins – Guitar (4) 
Kenny Barron – Keyboards (2-3) 
Jorge Dalto – Keyboards (1, 4) 
George Mraz – Bass (2-3) 
Gary King – Electric Bass (1, 4) 
Steve Gadd – Drums 
Sammy Figueroa – Percussion



Tracks: 
1.Swan Lake [Peter Ilyitch Tchaikovsky] 
2.All Blues [Miles Davis] 
3.Malaguena [Ernesto Lecuona] 
4.Django [John Lewis]


Spoiler :
mp3@256kbps
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sabato 26 febbraio 2011
Bobby Hutcherson - Stick Up! (Blue Note, 1966)

Bobby Hutcherson - Stick Up! (Blue Note, 1966)

Fin dall'inizio della sua carriera Bobby Hutcherson, virtuoso del vibrafono, si è distinto per il suo suono pulito, spazioso, che seppur influenzato da Milt Jackson, era estremamente personale e riconoscibile. In questa registrazione del 1966 lo troviamo accompagnato da Joe Henderson al sax tenore, McCoy Tyner al piano, Herbie Lewis al basso e Billy Higgins alla batteria. Musicalmente niente di nuovo ma fra i dischi di stretta osservanza hard bop, questo Stick Up! dice la sua, sia per la bellezza dei dei temi che per l'affinità stilistica tra i solisti.





Una Muy Bonita




Personnel: Bobby Hutcherson (vibraphone); Joe Henderson (tenor saxophone); McCoy Tyner (piano); Herbie Lewis (bass); Billy Higgins (drums).


Tracks:
1 Una Muy Bonita
2 8/4 Beat
3 Summer Nights
4 Black Circle
5 Verse
6 Blues Mind Matter



Spoiler :
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venerdì 25 febbraio 2011
Lee Morgan - The Gigolo (Blue Note, 1965)

Lee Morgan - The Gigolo (Blue Note, 1965)


Non ci si lasci ingannare dal brano quasi rhythm and blues (Yes I Can, No You Can't). A metà anni Sessanta la Blue Note imponeva ai suoi musicisti di aprire ogni Lp con un pezzo ballabile e orecchiabile: dovettero farlo Silver, Shorter e tanti altri. Il meglio viene dopo: ed è una delle incisioni più aggressive e compatte di tutta la produzione di Morgan.

Marcello Piras - Il jazz, I dischi, i musicisti, gli stili - Editori Riuniti (01 novembre 1998)






Speedball



Personnel:
Lee Morgan - trumpet
Wayne Shorter - tenor saxophone
Harold Mabern - piano
Bob Cranshaw - acoustic bass
Billy Higgins - drums

   
Tracks:
1. Yes I Can, No You Can't
2. Trapped
3. Speedball
4. The Gigolo
5. You Go To My Head - (previously unreleased)
6. The Gigolo - (previously unreleased, alternate take)




Spoiler :
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giovedì 24 febbraio 2011
Bobby Timmons - This Here Is Bobby Timmons (Riverside/OJC, 1960)

Bobby Timmons - This Here Is Bobby Timmons (Riverside/OJC, 1960)



La fama di Bobby Timmons è legata per lo più al periodo trascorso con i Jazz Messengers di Art Blakey. Come membro dei  Messengers (1958-59), con cui è stato in tournée in Europa, Timmons è diventato famoso per la sua composizione Moanin’. Dal 1959 al 1960 Timmons ha lavorato con Cannonball Adderley e ha registrato altri due successi: This Here” (anche noto come “Dis Here”) e “Dat Dere”. Si è riunito a Blakey nel 1960, ma in seguito la sua carriera ha iniziato un rapido declino anche a causa del suo alcolismo. Timmons è morto di cirrosi a New York, il 1° Marzo 1974, a soli 38 anni. Oltre a realizzare numerosi album come sideman, durante la sua breve carriera Timmons ha anche inciso alcuni eccellenti lavori a suo nome come: In This Here Is Bobby Timmons del 1960. Registrato in trio con Sam Jones al basso e Jimmy Cobb alla batteria questa incisione contiene i suoi tre  brani più famosi, This here,  Moanin' e  Dat Dere, suonati senza strumenti a fiato si fanno apprezzare ancor più che nelle versioni dei Jazz Messengers.




Moanin'




Personnel: Bobby Timmons (piano); Sam Jones (bass); Jimmy Cobb (drums).


Tracks:
1 This here
2 Moanin'
3 Lush Life
4 The Party's Over
5 Prelude To a Kiss
6 Dat Dere
7 My Funny Valentine
8 Come Rain Or Come Shine
9 Joy Ride




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Lee Morgan - Search For The New Land (Blue Note, 1964)

Lee Morgan - Search For The New Land (Blue Note, 1964)


Uno dei dischi più belli e più impegnati di Morgan, che ospita solisti del calibro di Shorter e Hancock e si apre al modalismo. Forse è questa la terra nuova del titolo; o forse è l'Africa indipendente, visto l'omaggio a Jomo Kenyatta (leader del movimento politico nero Kenya African National Union KANU e primo presidente del Kenya indipendente).

Marcello Piras - Il jazz, I dischi, i musicisti, gli stili - Editori Riuniti (01 novembre 1998)








The Joker





Personnel: Lee Morgan (trumpet); Wayne Shorter (tenor saxophone); Herbie Hancock (piano); Grant Green (guitar); Reginald Workman (bass); Billy Higgins (drums).

Tracks:
1 Search For The New Land
2 The Joker
3 Mr. Kenyatta
4 Melancholee
5 Morgan The Pirate



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mercoledì 23 febbraio 2011
Nina Simone - Wild Is The Wind/High Priestess Of Soul (Philips,1966-1967)

Nina Simone - Wild Is The Wind/High Priestess Of Soul (Philips,1966-1967)

L'hanno definita la sacerdotessa del soul per quel suo lirismo dai toni solenni nelle sue interpretazioni. Eppure dietro quella figura maestosa e imponente c'era una donna esile e fragile. Questi due album pubblicati in unico CD, fanno parte del periodo migliore, anche da un punto di vista umano, della sua sterminata discografia. Wild Is The Wind e High Priestess Of Soul sono un continuo intreccio di tensioni ed emozioni dalle quali è difficile liberarsi. [...] due lavori di grande apertura, di amore, di respiro da una delle poche voci capaci di interpretare la musica dell'anima con la stessa intensità e commozione con cui Billie Hiliday e Bessie Smith cantavano il blues.

1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana








Personnel includes: Nina Simone (vocals, piano); Rudy Stevenson (flute, guitar); Al Shackman (harmonica, guitar); Lisle Atkinson (bass); Bobby Hamilton (drums


Tracks:
01-I Love Your Lovin'Ways
02-Four Women
03-What More Can I Say
04-Lilac Wine
05-That's All I Ask
06-Break Down And Let It All Out
07-Why Keep On Breaking My Heart
08-Wild Is The Wind
09-Black Is The Color Of My True Love's Hair
10-If I Should Loose You
11-Either Way I Loose
12-Don't You Pay Them No Mind
13-I'm Gonna Leave You
14-Brown Eyed Handsome Man
15-Keeper Of The Flame
16-The Gal From Joe's
17-Take Me To The Water
18-I'm Going Back Home
19-I Hold No Grudge
20-Come Ye
21-He Ain't Coming Home No More
22-Work Song
23-I Love My Baby












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martedì 22 febbraio 2011
Miles Davis - Tutu (Warner Bros 1986)

Miles Davis - Tutu (Warner Bros 1986)


Introdotto dalla splendida foto di copertina e forse ascrivibile più a Marcus Miller – che ha scritto quasi tutti i temi e vi ha suonato basso elettrico, synth, sax soprano, clarinetto basso, chitarra e drum machine – Tutu è senza dubbio il canto del cigno del trombettista. Dedicato all’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, Nobel per la pace nel 1984 per la sua lotta contro l’apartheid, il disco si presenta come una serie di brani – forse non memorabili ma decisamente accattivanti – nei quali, grazie soprattutto all’elettronica, vengono fusi assieme elementi melodie orecchiabili, beat metropolitani, orchestrazioni ottenute con i synth, rapidi vamp ipnotici. Il tutto è tenuto assieme dal pulsare del basso elettrico di Miller e dal suono evocativo, quasi un lamento, della tromba con sordina di Davis; certo il risultato è poco spontaneo, ma Davis è davvero in buona forma e riesce ancora ad incantare soprattutto in brani come Tomaas, Portia, Full Nelson (Mandela) e la title-track. Disco che mantiene un alto livello e che, pur non essendo l’ultimo in assoluto, chiude la carriera di un musicista che non si è mai guardato indietro, che ha voluto sempre ferocemente trovare nuove strade e che non è sceso a patti con nessuno, per affermare sempre e comunque la sua autonomia e il suo lucido pensiero; considerando anche che non vi è un “giusto o sbagliato” in questo, credo che gli si debba tributare – se non la massima stima – almeno il massimo rispetto.


Francesco Soliani  –  http://www.jazzer.it




Tutu




Personnel: Miles Davis (trumpet); Marcus Miller (various instruments, bass, programming); George Duke (various instruments); Michael Urbaniak (electric violin); Adam Holzman (synthesizer, programming); Bernard Wright (synthesizer); Omar Hakim (drums, percussion); Steve Reid, Paulinho Da Costa (percussion); Jason Miles (programming).

Tracks:
1 Tutu
2 Tomaas
3 Portia
4 splatch
5 Backyard Ritual
6 Perfect Way
7 Don't Lose Your Mind
8 Full Nelson



Spoiler :
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lunedì 21 febbraio 2011
Art Farmer - Meet the Jazztet (MCA Chess, 1960)

Art Farmer - Meet the Jazztet (MCA Chess, 1960)


Nel 1959 Benny Golson e Art Farmer formano un sestetto, nel quale alla coppia tradizionale sax-tromba, si aggiunge il trombone di Curtis Fuller. Intitolato semplicemente  Jazztet, questo complesso la cui prima versione comprende McCoy Tyner e Addison Farmer è considerato - assieme ai Jazz Messengers di Art Blakey e al quintetto di Horace Silver- il gruppo di hard bop più importante della storia del jazz. Durante i suoi tre anni di esistenza (1959-1962) il Jazztet registra una serie di eccellenti album tra cui questo Meet The Jazztet del 1960, in cui Benny Golson dà vita a straordinari standard come Killer Joe e il classico Remember  Clifford, dedicato al grande trombettista  Clifford Browne.





Killer Joe




Art Farmer/Benny Golson Jazztet: Art Farmer (trumpet); Benny Golson (tenor saxophone); Curtis Fuller (trombone); McCoy Tyner (piano); Addison Farmer (bass); Lex Humphries (drums).

Tracks:
1 Serenata
2 It Ain't Necessarily
3 Avalon
4 I Remember Clifford
5 Blues March
6 It's Alright With Me
7 Park Avenue Petite
8 MOX Nix
9 Easy Living
10 Killer Joe


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domenica 20 febbraio 2011
Herbie Mann - At the Village Gate (Atlantic, 1961)

Herbie Mann - At the Village Gate (Atlantic, 1961)


Herbert Jay Solomon, meglio noto come Herbie Mann (Brooklyn, 16 aprile 1930 – 1 luglio 2003), è stato uno dei più grandi flautisti nel campo jazzistico, nonché un importante pioniere nel campo della world music. In questo live del 1961 lo possiamo ascoltare in uno dei suoi più grandi successi "Comin' Home Baby" e in due classici di Gershwin "Summertime" e "It Ain't Necessarily So", eseguiti magistralmente con il suo inconfondibile stile.










Comin' Home Baby 




Personnel:
Herbie Mann (Flutes)
Hagood Hardy (Vibraharp)
Ahmad Abdul-Malik (Double Bass)
Ray Mantilla (Congas and Percussion)
Chief Bey (African Drum and Percussion)
Rudy Collins (Drums)
Ben Tucker (Double Bass) - on 1st track only

Tracks:
1. Comin' Home Baby (Ben Tucker/Bob Dorough) 8:39
2. Summertime (Duboise Heyward/George Gershwin/Ira Gershwin) 10:24
3. It Ain't Necessarily So (George Gershwin/Ira Gershwin) 19:55

Recorded live 17, Novemberm 1961 in At Village Gate (New York City)




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sabato 19 febbraio 2011
Yellowjackets - Yellowjackets (Warner, 1981)

Yellowjackets - Yellowjackets (Warner, 1981)


L'album fusion più raffinato e irresistibile degli anni '80. Band sottovalutata dalla gente del nostro tempo, rispetto alle sue incredibili capacità tecniche ed artistiche. Dietro al nome Yellow Jackets si nascondevano free-lance richiestissimi e speri­mentatori attenti come Russel Ferrante e Robben Ford, pronti, dopo lo splendido The Inside Story a nome del solo Ford, a unire i linguaggi e le suggestioni sonore più disparate. Questo primo album della saga e un ibrido riuscitissimo dove la spontaneità e la passione si miscela con suoni scintillanti, precisi, molto costruiti e lavora­ti. Ritmi spericolati e melodie impossibili proiettati in avanti con l'audacia degli innovatori e dal solismo duttile e a tratti piro­tecnico. Yellow Jackets è il desi­derio evolversi in sintonia col mutare dei tempi unendo forme funkness con il pop hi-tech, le quali risultano meno inconciliabili di quanto si potesse pensare. É il voler ampliare i confini abi­tuali di questa musica riempen­doli di nuovi accenti e significa­ti. L'album dell'alveare sarà il simbolo di un nuovo ordine sti­listico che anticipò molte delle direzioni che in seguito avrebbe intrapreso la scena fusion con­temporanea, terra troppe volte riservata a noiose palestre di allenamento.

1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana




Sittin' In It 




Yellowjackets: Russell Ferrante (keyboards); Jimmy Haslip (bass); Ricky Lawson (drums).

Additional personnel: Kim Hutchcroft (tenor saxophone, baritone saxophone); Larry Williams (tenor saxophone, flute); Ernie Watts (tenor saxophone); Jerry Hey (trumpet, flugelhorn); Bill Reichenbach (trombone); Bobby Lyle (piano); Robben Ford, Roland Bautista (guitar).

Track List
Matinee Idol / Imperial Strut / Sittin' In It / Rush Hour / The Hornet / Priscilla / It's Almost Gone









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Pat Metheny Group - Offramp (ECM, 1981)

Pat Metheny Group - Offramp (ECM, 1981)


È molto difficile trovare una classificazione per Pat Metheny, autentico fenomeno chitarristico degli ultimi vent'anni. La sua opera si è spesso intrecciata con i movi­menti del jazz e della fusion, ma la sua musica rimane come un fatto unico, distante dagli stile­mi citati, a cui molti insistente­mente tentano di ricondurla. Offramp e un superbo esempio della sua arte. Da scrutatore attento ad ogni nuova tendenza, Metheny si addentra in un suono preciso e coordinato senza farsi sfuggire, come in altre occasioni, l'immediatezza e gli spunti sentimentali. Composizioni dagli ampi squar­ci lirici e dalla suggestiva liqui­dità sonora, aiutate dalle tastiere del fedele compagno di viaggio, Lyle Mays. Offramp è l'episodio migliore delle coordinate methe­niane; il complemento artistico necessario agli intrecci solistici, ai contrappunti ritmici di una musica ibrida e dalle ambizioni a volte eccessive.

1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana




Are You Going With Me?





Pat Metheny Group: Pat Metheny (synthesizer, guitar, Synclavier); Lyle Mays (piano, synthesizer, autoharp, organ, Synclavier); Steve Rodby (acoustic & electric basses); Dan Gottlieb (drums)

Additional personnel: Nana Vasconcelos (percussion, vocals, berimbau)


Track List
Barcarole / Are You Going With Me? / Au Lait
/ Eighteen / Offramp / James / The Bat part II








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Weather Report - 8:30 (CBS, 1979)

Weather Report - 8:30 (CBS, 1979)

Le vicende e gli sviluppi più importanti avuti dal jazz nel corso degli anni Settanta. Dieci anni riuniti un doppio live che cattura una serie di concerti per il mondo , testimonianza dell’arte dei Weather Report. In questo disco dal vivo (con l’aggiunta di alcuni inediti in studio ) si ripercorre la storia da“ In a silent way “ che Zawinul scrisse ai tempi della collaborazione con Miles Davis fino ai sapori festaioli e tropicali di “ Balck Market “. Attorno ai due fondatori , Joe Zawinul e Wayne Shorter, si stringono sempre di più il bassista Jaco Pastorius , ormai terzo leader della band e l’ultimo arruolato, il batterista Peter Erskine, ovvero la formazione di ” Mr. Gone “. Le versioni dal vivo sono decisamente dilatate rispetto alle originali , ma l’improvvisazione avviene sempre dentro strutture precostituite e con grande equilibrio, esempio illuminante è “ Teen Town “ con il basso usato in funzione solista. Tra i quattro brani registrati in studio spicca la misteriosa ed arcana “ The Orphan” con tastiere elettroniche, sax rarefatto e un coro di bambini.

Mauro Ronconi






Disc 1

1. Black Market (Zawinul) 
2. Scarlet Woman (Zawinul) 
3. Teen Town (Pastorius) 
4. A Remark You Made (Zawinul) 
5. Slang (Pastorius) 
6. In A Silent Way (Zawinul) 


Disc 2

1. Birdland (Zawinul) 
2. Thanks For The Memory (L.Robin-R.Rainger) 
3. Badia/Boogie Woogie Waltz Medley (Zawinul) 
4. 8:30 (Zawinul) 
5. Brown Street (Zawinul-Shorter) 
6. The Orphan (Zawinul) 
7. Sightseeing (Shorter)




Joe Zawinul; Prophet V synthesizer, Quadra bass, Korg vocoder 
Wayne Shorter; soprano & tenor saxophone 
Jaco Pastorius; bass, drums 
Erich Zawinul; percussion 
Peter Erskine; drums & percussion
West Los Angeles Academy Children's; Choir





Spoiler :
mp3@320kbps
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Oscar Peterson Trio - A Portrait Jazz di Frank Sinatra (Verve, 1959)

Oscar Peterson Trio - A Portrait Jazz di Frank Sinatra (Verve, 1959)


Con l'introduzione degli LP a metà degli anni Cinquanta, il produttore Norman Granz ha caratterizzato il mondo del jazz con album basati sul lavoro dei più famosi autori americani. I più celebri tra questi songbooks sono state le serie realizzate da Ella Fitzgerald cantando Rodgers & Hart, Gershwin, Porter, ecc. I songbooks, tuttavia, non erano limitati alle performance vocali. Una splendido esempio è dato da questo album, “A Jazz Portrait of Frank Sinatra” in cui Oscar Peterson, affiancato da Ray Brown al contrabbasso e Ed Thigpen alla batteria, rende omaggio a uno dei suo idoli più amati.







You Make Me Feel So Young



personnel:
Oscar Peterson: piano
Ray Brown: bass
Ed Thigpen: drums


Tracklist
01. You Make Me Feel So Young
02. Come Dance With Me
03. Learnin The Blues
04. Witchcraft
05. The Tender Trap
06. Saturday Night (Is The Loneliest Night In The Week)
07. Just In Time
08. It Happened In Monterey
09. I Get A Kick Out Of You
10. All Of Me
11. Birth Of The Blues
12. How About You



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venerdì 18 febbraio 2011
Bill Evans - Live In Koblenz (1979)

Bill Evans - Live In Koblenz (1979)


Questo è una selezione di brani tratti da una performance dal vivo dell’ultimo trio di Bill Evans registrata a Koblenz, Germania, il 9 Dicembre 1979. Lo stesso anno morì suicida, l'amato fratello Harry, Evans ne fu sconvolto e iniziò un percorso autodistruttivo che lo avrebbe portato fino alla morte. Registrato da uno degli spettatori, questo concerto non è sicuramente impeccabile per quanto riguarda la qualità del suono, ma ci offre la possibilità di ascoltare una performance straordinaria realizzata in uno dei momenti più intensi e travagliati nella carriera di Bill Evans.











Personnel

Bill Evans (p)
Marc Johnson (b)
Joe Barbera (ds)


TrackList

01 Midnight mood
02 If You Could See Me Now
03 MASH
04 Turn Out the Stars
05 Sleepin Bee
06 Quiet Now
07 Up With the Lark
08 Re Person I Knew
09 Very Early
10 Peacocks
11 On Green Dolphin Street
12 Solar
13 Laurie
14 Elsa



Spoiler :
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giovedì 17 febbraio 2011
Wayne Shorter - Super Nova (Blue Note, 1969)

Wayne Shorter - Super Nova (Blue Note, 1969)


A giudizio di molti il capolavoro di Shorter. Di sicuro il suo disco più avanzato: uno dei primi che si avventuravano sul terreno dei suoni elettrici, in una fase pionieristica in cui il jazz-rock era spesso assai vicino al free. Lo stesso Shorter non ha mai più osato tanto. Da notare l'uso spregiudicato delle due chitarre elettriche per lanciare schizzi di suono incandescente.







Supernova




Personnel:
Wayne Shorter - Saxophone, Sax (Soprano)
Chick Corea - Keyboards, Vibraphone
John McLaughlin - Guitar
Sonny Sharrock - Guitar
Walter Booker - Guitar
Miroslav Vitous - Bass
Jack DeJohnette - Drums
Airto Moreira - Percussion
Maria Booker - Vocals


Tracks:
1. Supernova
2. Sweet Pea
3. Dindi
4. Water Babies
5. Capricorn
6. More Than Human



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mercoledì 16 febbraio 2011
Miles Davis - Miles Ahead (Columbia, 1957)

Miles Davis - Miles Ahead (Columbia, 1957)


La prima grande collaborazione Davis-Evans: una stringa di temi melodiosi e di atteggiamento espressivo quanto mai vario, attinti dagli autori più diversi, vestiti dei panni più pregiati, e collegati tra loro da misteriose note lunghe. Sopra questo tappeto multicolore Miles canta le sue melodie ora squillanti ora sommesse, entrando e uscendo a piacimento dall'arazzo orchestrale.






Miles Ahead



Personnel:
Miles Davis – flugelhorn
Bernie Glow – Lead trumpet
Ernie Royal – Trumpets
Louis Mucci – Trumpets
Taft Jordan – Trumpets
John Carisi – Trumpets
Frank Rehak – Trombones
Jimmy Cleveland – Trombones
Joe Bennett – Trombones
Tom Mitchell – Bass trombone
Willie Ruff – Horns
Tony Miranda – Horns
Bill Barber – Tuba
Lee Konitz – Alto sax
Danny Bank – Bass clarinet
Romeo Penque – Flute and clarinet
Sid Cooper – Flute and clarinet
Paul Chambers – Bass
Art Taylor – Drums


Tracks:
1 Springsville 
2 The Maids Of Cadiz 
3 The Duke 
4 My Ship 
5 Miles Ahead 
6 Blues For Pablo
7 New Rhumba
8 The Meaning Of The Blues
9 Lament 
11 Springsville
12 Blues For Pablo
13 Medley: The Meaning Of The Blues/Lament 
14 I Don't Wanna Be Kissed (By Anyone But You) 



Spoiler :
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martedì 15 febbraio 2011
Al Di Meola - Splendido Hotel (Columbia, 1980)

Al Di Meola - Splendido Hotel (Columbia, 1980)


Uno dei caposaldi del jazz-rock fusion per chitarra che il musicista di origine italiana incide alla fine degli anni settanta, mostrando tutta la sua versatilità e il suo enorme bagaglio tecnico. Pezzi da solo, duetti con il vecchio compagno Chick Corea o con la leggenda Les Paul: ce n'è davvero per tutti i gusti.


100 DISCHI IDEALI PER CAPIRE IL JAZZ - FRANCHI I. (CUR.) - EDITORI RIUNITI pag. 281




Spanish Eyes



Personnel: Al Di Meola (vocals, celeste, acoustic, electric & 12-string guitars, mando-cello, drums, castanets); David Campbell (violin); Carol Shive (viola); Dennis Karmzyn, Raymond J. Kelley (cello); Philippe Saisse (marimba, keyboards, Moog synthesizer, background vocals); Chick Corea (piano); Peter Cannarozzi (Oberheim synthesizer); Jan Hammer (Moog synthesizer); Les Paul (electric guitar); Tim Landers, Anthony Jackson (bass); Robbie Gonzalez, Steve Gadd (drums); Mingo Lewis (electronic drums, bongos, congas, percussion); Eddie Colon (percussion); The Columbus Boychoir.


Tracks:
1 Alien Chase on Arabian Desert
2 Silent Story in Her Eyes
3 Roller Jubilee
4 Two to Tango
5 Al Di's Dream Theme
6 Dinner Music of the Gods
7 Splendido Sundance
8 I Can Tell
9 Spanish Eyes
10 Isfahan
11 Blanca's Midnight Lullaby



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lunedì 14 febbraio 2011
Mahavishnu Orchestra - Birds of Fire (Columbia, 1973)

Mahavishnu Orchestra - Birds of Fire (Columbia, 1973)


Il seguito di "The Inner Mounting Flame" (1971) vede un John McLaughlin alla chitarra a 6 e 12 corde in stato di grazia. Il resto della band non è da meno, il tastierista Jan hammer, il violinista Jerry Goodman, il bassista Rick Laird e il frenetico batterista Billy Cobham non perdono un colpo.










Open Country Joy



Mahavishnu Orchestra: Jerry Goodman (electric violin); Jan Hammer (piano, Fender Rhodes piano, Mini-Moog synthesizer); John McLaughlin (acoustic guitar, electric 6 & 12-string guitars); Rick Laird (acoustic & electric basses); Billy Cobham (drums, gong)



Tracks:
1 Birds of Fire
2 Miles Beyond
3 Celestial Terrestrial Commuters
4 Sapphire Bullets of Pure Love
5 Thousand Island Park
6 Hope
7 One Word
8 Sanctuary
9 Open Country Joy
10 Resolution



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domenica 13 febbraio 2011
Lonnie Liston Smith & The Cosmic Echoes – Expansions (Flying / RCA, 1974)

Lonnie Liston Smith & The Cosmic Echoes – Expansions (Flying / RCA, 1974)

Uno dei pionieri in assoluto del jazz-funk alle prese con un caleidoscopio di stili che spaziano con disinvoltura ed eleganza anche nel soul e la fusion. “Uscito fuori “ dagli insegnamenti di McCoy Tyner , pianista acustico per Pharoah Sanders, Roland Kirk , Gato Barbieri , quindi tastierista elettrico agli inizi degli anni Settanta con Miles Davis, Smith forma nel 1973 i “ Cosmic Echoes “ insieme a suo fratello Donald, ottimo vocalist. “ Expansions “ è un album straordinario, anticipatore di tutto il movimento del jazz-funk elettronico . Sei dei sette brani inclusi sono firmati da Lonnie Liston Smith più un rifacimento di “ Peace “ il classico di Horace Silver. Tutte composizioni affascinanti in cui l’artista crea degli assoli ritmici con Fender Rhodes tramite l’effetto elettronico del phaser su tappeti sonori 'cosmici' ed esotici. La critica disse che Liston Smith aveva colmato il divario che c’era tra John Coltrane e gli Earth, Wind & Fire. Ovvero un vero funky man dall’anima jazz.

Mauro Ronconi
  






Personnel: Lonnie Liston Smith (piano, electric piano, keyboards); Donald Smith (vocals, flute); David Hubbard (soprano & tenor saxophones, alto flute); Michael Carvin (Clavinet, percussion); Cecil McBee (bass); Art Gore (drums); Lawrence Killian (congas, percussion); Leopoldo Fleming (bongos, percussion).

Track List: 1. Expansions 2. Desert Nights 3. Summer Days 4. Voodoo Woman 5. Peace 6. Shadows 7. My Love



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mp3@192kbps
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Jaco Pastorius - Jaco Pastorius (Epic, 1976)

Jaco Pastorius - Jaco Pastorius (Epic, 1976)

Album d’esordio per uno dei più grandi bassisti elettrici di tutti i tempi. Pubblicato prima di entrare nei mitici Weather Report, questo disco, composto per lo più da brani originali, rimane una delle pietre miliari della musica jazz e non solo. Passa con disinvoltura da brani come Donna Lee (Charlie Parker) al funk di Come On Come Over cantato dal duo Same & Dave. Purtroppo l'uso di droghe e di alcol lo porta sull'orlo del baratro e a una morte tragicamente prematura, picchiato a sangue da un buttafuori, al Midnight Bottle Club nella sua Fort Lauderdale.





Come On, Come Over



Personnel includes: Jaco Pastorius (bass); Sam Moore, Dave Prater (vocals); Wayne Shorter (soprano saxophone); David Sanborn (alto saxophone); Michael Brecker (tenor saxophone); Howard Johnson (baritone saxophone); Randy Brecker (trumpet); Peter Graves (bass trombone); Peter Gordon (French horn); Hubert Laws (piccolo); Max Pollikoff, Arnold Black (violin); Julian Barber, Al Brown (viola); Kermit Moore, Beverly Lauridsen (cello); Herbie Hancock (piano, Fender Rhodes piano, keyboards); Alex Darqui (Fender Rhodes piano); Homer Mensch (acoustic bass); Narada Michael Walden, Lenny White, Bobby Economou (drums); Othello Molineaux, Leroy Williams (steel drums); Don Alias (bongos, congas, bells, okonko y iya, afuche, percussion).


Tracks:
Donna Lee - Charlie Parker - 2:27
Come On, Come Over - Jaco Pastorius & Bob Herzog - 3:54
Continuum - Jaco Pastorius - 4:33
Kuru/Speak Like A Child - Jaco Pastorius & Herbie Hancock - 7:43
Portrait Of Tracy - Jaco Pastorius - 2:22
Opus Pocus - Jaco Pastorius - 5:30
Okokole Y Trompa - Jaco Pastorius & Don Alias - 4:25
(Used To Be A) Cha-Cha - Jaco Pastorius - 8:57
Forgotten Love - Jaco Pastorius - 2:14



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sabato 12 febbraio 2011
George Benson – Weekend in L.A. (Warner Bros, 1977)

George Benson – Weekend in L.A. (Warner Bros, 1977)

George Benson, il più dotato chitarrista della generazione post Wes Montgomery , catturato in tre concerti al “ Roxy Hollywood “ tra il 30 settembre e il 2 ottobre del 1977. Del suo maestro ha seguito le ultime tracce, quelle che lo volevano rielaboratore di brani pop nella CTI di Creed Taylor. Quel suono jazz facile e contaminato a cui personaggi come Bob James e Deodato debbono moltissimo. Free lance insofferente alla vita di gruppo aderì tra i primi al progetto di Taylor, partecipando in numerose incisioni della scuderia e prendendo il meglio dalla collaborazione di colleghi jazz come Herbie Hancock , Billy Cobham e Ron Carter, ma anche da altri artisti più vicini alla musica soul quali Grover Washington jr. e Stanley Turrentine. Il suo stile chitarristico pulito e lineare, privo di filtri ed effetti, vellutato e veloce, si rifà spesso anche alla lezione del blues urbano di Muddy Waters, per questo motivo i brani proposti un questo doppio live sono stringati, arrangiati con gusto e in perfetto equilibrio tra tecnica e classe. Accompagnato da sidemen stellari tra cui spiccano Jorge Dalto al piano, Phil Upchurch alla chitarra ritmica, Harvey Mason alla batteria, Ronnie Foster alle tastiere, Ralph McDonald alle percussioni, “ Weekend in L.A “ è una affascinante combinazione di suoni dove soul e jazz sono perfettamente calibrati. Scorrono via eccitanti e godibili “ Ode To A Kudu “ , la “ title track “ e “ California P.M. “ tutte scritte da Benson, i due classici “ It's All in the Game" “ di Tommy Edwards e “ On Broadway “ dei Drifters con il quale vincerà il Grammy Award come migliore performance vocale r&b. Una bella rock ballad “ Lady Blue “di Leon Russell, approfondimenti fusion nella “ Windsong “ di Nei Larsens e jazz in “ We As Love “ di Ronnie Foster. “ We All Remember Wes “ è una grande canzone soul di Stevie Wonder a ricordo di Wes Montgomery , quindi le atmosfere latine in “ Down Here On Ground “ di Lalo Schifrin e “ The Greatest Love Of All “, una canzone di Michael Masser composta per il film “ The Greatest “ sulla vita di Muhammad Alì e che anni dopo diventerà un hit mondiale nella versione di Whitney Houston .

Mauro Ronconi



Weekend In LA


Recorded live at the Roxy, Hollywood, California on September 30 and October 1-2, 1977

Personnel: George Benson (vocals, guitar); Jorge Dalto (piano, keyboards); Ronnie Foster (keyboards); Phil Upchurch (guitar), Stanley Banks (bass); Harvey Mason (drums); Ralph MacDonald (percussion)

Tracks: 01- Weekend In LA / 02- On Broadway / 03- Down Here On The Ground / 04- California PM / 05- The Greatest Love Of All / 06- It's All In The Game / 07- Windsong / 08- Ode To A Kudu / 09- Lady Blue / 10- We All Remember Wes / 11- We As Love


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mp3@320kbps
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martedì 8 febbraio 2011
Weather Report - Heavy Weather (Columbia, 1977)

Weather Report - Heavy Weather (Columbia, 1977)

Dopo la trilogia afro-latina introdotta con Mysterious Raveller, l'asse musicale del ‘Bollettino Meteorologico' si sposta verso una musica totale legata alla concezione di colore e di sfumature dal lirismo estre­mamente raffinato. Un ulteriore passo avanti con un sound spo­gliato da qualsiasi idiosincrasia e portato a una dimensione di completa musicalità. Heavy Weather è il nesso di quei fili illogici al confine tra jazz moda­le e fusion. Un itinerario di cui Zawinul e il cervello, Shorter l'anima, Pastorious il raccordo. La perfetta geometria di un suono incastonato dentro fra­seggi ritmici impressionanti, elettronica in movimento e lun­ghe linee melodiche dal grande impatto comunicativo, che danno pienezza alla creazione collettiva. Otto composizioni che vanno a riempire definitiva­ mente l'enorme puzzle musicale iniziato con I Sing The Body Electric è un disco che all'epoca vendette mezzo milione di copie, fatto senza precedenti per un album jazz.

1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana




Birdland




Weather Report: Joe Zawinul (vocals, piano, synthesizers, melodica); Jaco Pastorius (vocals, fretless bass, mando-cello, drums, steel drums); Manolo Bandrena (vocals, percussion); Wayne Shorter (soprano & tenor saxophones); Alex Acuna (drums, percussion)

Track List
Birdland / A Remark You Made / Teen Town / Harlequin / Rumba Mama / Palladium / The Juggler / Havana







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lunedì 7 febbraio 2011
Freddie Hubbard - Straight Life (Columbia, 1970)

Freddie Hubbard - Straight Life (Columbia, 1970)

Il 1970 è un anno fondamentale per la carriera di Freddie Hubbard, la svolta jazz-funky intrapresa con gli album Red Clay e Straight Life gli arrecherà un successo di caratura mondiale. Successo ripetuto l'anno successivo con l'abum First Light che gli frutterà il Grammy Award. Tuttavia Straight Life rimane probabilmente il miglior lavoro discografico di Freddie Hubbard inciso con un gruppo di all-star che comprende il sassofonista Joe Henderson, il tastierista Herbie Hancock, il chitarrista George Benson, il bassista Ron Carter, e il batterista Jack DeJohnette.





Straight Life 
 




Personnel: Freddie Hubbard (trumpet, flugelhorn); Joe Henderson (saxophone); Herbie Hancock (piano); George Benson (guitar); Ron Carter (bass); Jack DeJohnette (drums); Weldon Irvine (tambourine); Richie Landrum (percussion).


Tracks:
1. Straight Life
2. Mr. Clean
3. Here's That Rainy Day



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domenica 6 febbraio 2011
Curtis Fuller - Blues-Ette (Savoy Jazz, 1959)

Curtis Fuller - Blues-Ette (Savoy Jazz, 1959)

La voce del trombone di Curtis Fuller è apparsa su molte pagine storiche del jazz, da Blue Train di John Coltrane a Mode For Joe di Joe Henderson e Bud! Di Bud Powell, attraversando formazioni come i Jazz Messengers, la big band di Dizzy Gillespie e il Jazztet fondato da Fuller insieme a Benny Golson e Art Farmer. Questa pubblicazione presenta il celeberrimo album Blues-ette, in questa registrazione il noto trombonista è accompagnato da altre leggende del jazz come il sassofonista Benny Golson e il pianista Tommy Flanagan








Five Spot After Dark


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Personnel: Curtis Fuller (trombone); Benny Golson (tenor saxophone); Tommy Flanagan (piano); Jimmy Garrison (bass); Al Harewood (drums).


Tracks:
1. Five Spot After Dark
2. Undecided
3. Blues-Ette
4. Minor Vamp
5. Love, Your Spell Is Everywhere
6. Twelve-Inch






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