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mercoledì 30 marzo 2011
Dave Douglas Sextet - Soul on Soul (RCA Victor, 2000)

Dave Douglas Sextet - Soul on Soul (RCA Victor, 2000)


Dave Douglas, compositore e trombettista, è ampiamente riconosciuto come uno dei più importanti e originali musicisti americani jazz. Dal 1993 ha registrato ben 21 album realizzando commistioni con i linguaggi musicali più vari dal klezmer, alla musica balcanica, dall’avanguardia più estrema all’elettronica. Dave Douglas discende stilisticamente sia dalla scuola boppistica di Clifford Brown e Booker Little, sia da Miles Davis. Importantissimo è stato il suo incontro con John Zorn, che l’ha chiamato a far parte dell’ormai leggendario quartetto Masada, con Greg Cohen e Joey Baron, protagonista d’innumerevoli tournée mondiali e dischi. Dopo aver collaborato con i gruppi di Myra Melford e Don Byron, Douglas ha privilegiato sempre di più i propri progetti musicali. La consacrazione è avvenuta prima con il disco Sanctuary (1997), poi con Soul on Soul (2000), a seguito del quale si sono moltiplicate le vittorie nei più prestigiosi referendum internazionali.

Fonte http://www.allaradio.org




Blue Heaven




Personnel: Dave Douglas (trumpet); Greg Tardy (tenor saxophone, clarinet, bass clarinet); Chris Speed (tenor saxophone, clarinet); Joshua Roseman (trombone); Uri Caine (piano); James Genus (bass); Joey Baron (drums).




Tracks:
1 Blue Heaven
2 Ageless
3 Soul On Soul
4 Moon of the West
5 Canticle
6 Aries
7 Mary's Idea
8 Waltz Boogie
9 Multiples
10 Kyrie
11 Zonish
12 Eleven Years Old
13 Play It Momma




Spoiler :
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martedì 29 marzo 2011
Duke Ellington & His Orchestra - Ellington At Newport (Columbia, 1956)

Duke Ellington & His Orchestra - Ellington At Newport (Columbia, 1956)

Questo doppio cd - uscito nel 1999 - ripropone fedelmente il memorabile concerto che Duke Ellington tenne al festival di Newport nel 1956, ovvero nel periodo in cui sostenere una formazione ampia come quella della sua big band stava iniziando a rivelarsi difficile. Quella sua partecipazione gli donò una nuova popolarità e lo stesso Ellington era solito dire di essere rinato a Newport '56. Da quell'anno in poi è diventato un ospite fisso del festival (così come per molti altri festival simili che cominciavano a nascere in quegli anni). Tra le performance migliori da segnalare il leggendario  assolo di Paul Gonsalves in Diminuendo e Crescendo in Blue.






Take The A Train






Personnel: Duke Ellington (piano); Ray Nance (vocals, trumpet); Jimmy Grisson (vocals); Russell Procope (alto saxophone, clarinet); Johnny Hodges (alto saxophone); Paul Gonsalves (tenor saxophone); Jimmy Hamilton (tenor saxophone, clarinet); Harry Carney (baritone saxophone); John Cook, Clark Terry, William "Cat" Anderson (trumpet); John Sanders, Quentin Jackson, Britt Woodman (trombone); Jimmy Woode (bass); Sam Woodyard (drums).



Track Title Disc 1

01 Star Spangled Banner
02 Father Norman O'Connor Introduces Duke & The Orchestra, Duke Introduces
03 Black And Tan Fantasy
04 Duke Introduces Cook & Tune
05 Tea For Two
06 Duke & Band Leave Stage, Father Norman O'Connor Talks About The Festival
07 Take The A Train
08 Duke Announces Strayhorn's A Train & Nance, Duke Introduces...
09 Part I, Festival Junction
10 Duke Announces Soloists: Introduces Part II
11 Part II, Blues To Be There
12 Duke Announces Nance & Procope: Introduces Part III
13 Part III, Newport Up
14 Duke Announces Hamilton, Gonsalves, & Terry, Duke Introduces Carney & Tune
15 Sophisticated Lady
16 Duke Announces Grissom & Tune
17 Day In, Day Out
18 Duke Introduces Tune(S) And Paul Gonsalves Interludes
19 Diminuendo In Blue And Crescendo In Blue (Live)
20 Announcements, Pandemonium
21 Pause

Track Title Disc 2

01 Duke Introduces Johnny Hodges
02 I Got It Bad (and That Ain't Good)
03 Jeep's Blues
04 Duke Calms Crowd; Introduces Nance & Tune
05 Tulip or Turnip
06 Riot Prevention
07 Skin Deep
08 Mood Indigo
09 Studio Concert (excerpts)
10 Father Norman O'Connor Introduces Duke Ellington, Duke Introduces New Work, Part I and Hamilton
11 Part I, Festival Junction (Production)
12 Duke Announces Soloists: Introduces Part II
13 Part II, Blues To Be There (Production)
14 Duke Announces Nance & Procope: Introduces Part III
15 Part III, Newport Up (Production)
16 Duke Announces Hamilton, Gonsalves and Terry, Pause, Duke Introduces Johnny Hodges
17 I Got It Bad (And That Ain't Good) (Production)
18 Jeep's Blues (Studio)
19 Pause Track






Spoiler :
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Lester Young  - With the Oscar Peterson trio (Verve, 1952)

Lester Young - With the Oscar Peterson trio (Verve, 1952)


Assieme con Coleman Hawkins Lester Young è stato uno dei grandi precursori ed innovatori del sax; personaggio anticonvenzionale per eccellenza, Young (detto “Pres”, ovvero “President”) aveva una concezione del tutto particolare nel suonare il suo strumento. In contrapposizione proprio ad Hawkins e al suo approccio “muscolare”, il saxofonista del Mississippi presentava un suono etereo e penetrante, sommessamente lirico senza fare ricorso al vibrato; le sue note erano libere da gabbie armoniche e le sue lunghe frasi erano un continuo gioco con il silenzio. In questo disco è possibile ascoltare il sax rarefatto di Young in contrapposizione al densissimo pianoforte di Oscar Peterson in un continuo affascinante gioco di vuoti e pieni. Splendide le ballad come On the sunny side of the street o I can’t give you anything but love, memorabile Tea for two con gli assoli, oltre che di Pres, di Peterson e dell’ottimo Barney Kessel.

Francesco Soliani – jazzer.it





On The Sunny Side Of The Street




Personnel: Lester Young (vocals, tenor saxophone); Oscar Peterson (piano); Barney Kessel (guitar); Ray Brown (bass); J. C. Heard (drums).


Tracks:
1 Ad Lib Blues
2 I Can't Get Started
3 Just You, Just
4 Almost Like Being in Love
5 Tea for Two
6 There Will Never Be Another You
7 Indiana, (Back Home Again in)
8 On The Sunny Side Of The Street
9 Stardust
10 I'm Confessin'
11 I Can't Give You Anything But Love
12 These Foolish Things
13 Two To Tango (It Takes) / Two To Tango (It Takes)







Spoiler :
MP3 @ 320
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lunedì 28 marzo 2011
Michel Petrucciani - Solo live (Dreyfus,1999)

Michel Petrucciani - Solo live (Dreyfus,1999)


Quello che quest’uomo sapeva fare con il pianoforte aveva dell’incredibile, così come la quantità di energia positiva che quel fragile corpo poteva contenere, energia che gli consentiva di affrontare prove assai ardue ad esempio un concerto di piano-solo come quello in parte testimoniato da questo disco. Il modo di suonare di Petrucciani rifletteva soprattutto l’intento di impressionare i suoi ascoltatori, non ostentando virtuosismo o sfruttando la sua condizione, ma suscitando emozioni e trasmettendo gioia e positività. Basti un titolo per tutti – Looking up, “guardando verso l’alto” che detto da lui assume un significato del tutto particolare – per capire quanto coinvolgente può essere la sua musica che sapeva andare senza particolari problemi e in maniera convincente dalla nostalgica Besame mucho, alla tellurica Caravan, da divertissement come Little piece in c for u, alla melodia che difficilmente si dimentica di Brazilian like.

Francesco Soliani – jazzer.it






Looking Up



Tracks:
1 Looking Up
2 Besame Mucho
3 Rachid
4 Chloe Meets Gershwin
5 Home
6 Brazilian Like
7 Little Piece in C for U
8 Romantic But Not Blue
9 Trilogy In Blois
10 Caravan
11 She Did It Again / Take The A Train / She Did It Again





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domenica 27 marzo 2011
Benny Golson - Benny Golson's New York Scene (Riverside Records, 1957)

Benny Golson - Benny Golson's New York Scene (Riverside Records, 1957)


Benny Golson è conosciuto soprattutto per alcuni suoi temi degli anni '50, legati perlopiù allo storico repertorio dei Jazz Messengers. Solisticamente si tende a sottovalutarlo, già ai tempi del Jazztet il confronto su questo piano lo vinceva Art Farmer: eppure sarebbe sbaglaito considerarlo un personaggio di secondo piano. Golson pur non essendo stato un innovatore da seguire, o un solista dalla spiccata personalità, è riuscito ugualmente con il suo sassofono dal tono caldo e seducente a lasciare un'impronta nell'universo del jazz. Queste sessioni   sono tra gli esempi più rappresentativi dei suoi primi lavori. Di particolare interesse è una delle sue versioni di "Whisper Not" uno dei brani più eseguiti del jazz.L’album vede la partecipazione di Art Farmer, Wynton Kelly, Paul Chambers, Charles Persip, Gigi Gryce, Sahib Shihab, James Cleveland e Julius Watkins.




Whisper Not





Personnel: Benny Golson (tenor saxophone); Gigi Gryce (alto saxophone); Sahib Shihab (baritone saxophone); Art Farmer (trumpet); Julius Watkins (French horn); James Cleveland (trombone); Wynton Kelly (piano); Paul Chambers (bass); Charlie Persip (drums).

Tracks:
1. Something in B flat
2. Whisper Not
3. Step Lightly
4. Just by Myself
5. Blues It
6. You're Mine You
7. Capri
8. B.G.'s Holiday






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mp3 @320
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venerdì 25 marzo 2011
Ornette Coleman – Skies Of America (Columbia, 1972)

Ornette Coleman – Skies Of America (Columbia, 1972)


Anche se Coleman non fu soddisfatto appieno del risultato finale di questo disco, in quanto non ebbe nemmeno il tempo di provare con l’orchestra se non dopo alcune brevi messe a punto, questo album è una pietra miliare dell’improvvisazione e della musica moderna in generale. Lui, che cercava sempre di far qualcosa di diverso con incisioni curatissime e dai titoli avveniristici come “ Change Of The Century” ( Il cambiamento del secolo ), “ Shape Of Jazz To Come “ ( La forma del jazz che verrà ) oppure “ Something Else “ ( Qualcos’altro ) fatto entrare in fretta e furia in uno studio di registrazione con il tempo contato per metter in pratica quel credo sul quale ha costruito l’intero suo sistema musicale chiamato “ harmolodic system “. Con questo sistema il musicista pone sullo stesso piano le relazioni tra melodia, ritmo e armonia, elementi che in altre musiche non sono mai paritari, uno ha sempre la meglio sugli altri. Coleman cerca di parificarli andando all’essenza del materiale musicale, contemplando il tutto e non privilegiandone solo un aspetto. In questo modo, ritmo, melodia e armonia si allineano e si sviluppano contemporaneamente secondo l’intenzione più adatta a quel momento. Il musicista spiega il perché non si deve modificare un certo approccio secondo accordi predeterminati, secondo tonalità o una chiave. L’intonazione deve essere un fatto naturale, non fatto preordinato. Perché devi leggere in chiave di sol? Devi leggere secondo il desiderio del momento, in modo che l’approccio sia spontaneo, avvicinarti alla musica secondo la tua chiave naturale, solo così si potrà improvvisare spontaneamente. “ Skies Of America “ si sviluppa su questi concetti. 21 movimenti in cui l’improvvisazione diventa composizione istantanea, ovvero autentica improvvisazione naturale. La London Symphony Orchestra che segue le traiettorie del suo sax contralto, mentre la batteria in completa libertà ritmica sottolinea il polso di una fase nuova, nonostante certi sapori che potrebbero far pensare, per il cozzarsi di frasi diverse, alle composizioni di Charles Ives e Bèla Bartòk. L’aggressiva “ The Silver Screen “, le emozionanti “ Love Life “ e “ Sunday in America “ o la bellezza di “ The Men Who Live In The White House “ sono caposaldi di un sistema musicale tra i più intelligenti ed originali nella storia della musica contemporanea.

Mauro Ronconi






Personnel: Ornette Coleman (alto saxophone); David Measham (conductor); London Symphony Orchestra.

Tracks: 1. Skies of America 2. Native Americans 3. Good Life, The 4. Birthdays and Funerals 5. Dreams 6. Sounds of Sculpture 7. Holiday for Heroes 8. All of My Life 9. Dancers 10. Soul Within Woman, The 11. Artists in America, The 12. New Anthem, The 13. Place in Space 14. Foreigner in a Free Land 15. Silver Screen 16. Poetry 17. Men Who Live in the White House, The 18. Love Life 19. Military, The 20. Jam Session 21. Sunday in America



Spoiler :
mp3 320
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mercoledì 23 marzo 2011
Marcus Miller - Power - The Essential of Marcus Miller  (Dreyfus, 2006)

Marcus Miller - Power - The Essential of Marcus Miller (Dreyfus, 2006)


"Power -The Essential" è un tributo al grande talento di Marcus Miller: l'album ripercorre le tappe fondamentali della sua discografia, dal suo primo album solista del 1993 "The Sun Don't Lie" registrato solo due anni dopo la scomparsa di Miles Davis con cui ha collaborato per anni, fino al best seller "Silver Rain", recensito come il più sensazionale album di funky-jazz del 2005. Questa compilation vanta la presenza di Herbie Hancock e Kenny Garrett, senza dimenticare la compagna di sempre, la signora Lalah Hathaway, figlia del leggendario cantante soul Donny Hathaway scomparso nel 1979, e della cantante classica Eulaulah. Il valore aggiunto di questa raccolta è dato dalla presenza di una bonus track inedita dal titolo "Ooh" in cui la Hathaway si impone con la sua voce calda e sensuale. 




Power




Tracks:
01. Panther
02. Power
03. Rush over
04. Scoop
05. Moonlight sonata
06. Frankenstein
07. Cousin John
08. Your amazing grace
09. blues, The
10. Boomerang (feat. Raphael Saddiq)
11. Infatuation
12. Come together
13. Bonus Tracks: Ooh (feat. Lalah Hathaway)
14. Outro duction



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domenica 20 marzo 2011
Madeleine Peyroux - Bare Bones (Universal Classics & Jazz, 2009)

Madeleine Peyroux - Bare Bones (Universal Classics & Jazz, 2009)

Dopo i due grandi successi discografici “Careless Love” e “Half the Perfect World”, Madeleine Peyroux continua a proporre la sua musica suggestiva, e torna con un nuovo disco probabilmente il più personale e profondo della carriera. “Bare Bones” è prodotto come i precedenti da Larry Klein e la sua voce è accompagnata da musicisti d’eccezione tra cui Walter Becker, Julian Coryell, Joe Henry, David Batteau e Vinnie Colaiuta. 11 nuove perle che testimoniano il valore artistico di questa grande cantautrice.

http://www.ibs.it







Personnel
Madeleine Peyroux — Vocals, Acoustic guitar
Larry Klein — Bass, Producer
Vinnie Colaiuta — Drums
Dean Parks — Electric guitar
Jim Beard — Piano
Larry Goldings — Hammond Organ, Estey Organ
Carla Kihlstedt — Violin
Luciana Souza — Backing vocals
Rebecca Pidgeon — Backing vocals



Tracks:
1 Instead
2 Bare Bones
3 Damn The Circumstances
4 River of Tears
5 You Can't Do Me
6 Love and Treachery
7 Our Lady Of Pigalle
8 Homeless Happiness
9 To Love You All Over Again
10 I Must Be Saved
11 Somethin' Grand




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giovedì 17 marzo 2011
Cassandra Wilson - Close to You The Pop Side (Blue Note, 2009)

Cassandra Wilson - Close to You The Pop Side (Blue Note, 2009)

Una bellissima raccolta che celebra il meglio dei momenti pop tratti dagli ultimi 7 album Blue Note di Cassandra Wilson. Un omaggio a questa grande interprete che con i suoi raffinatamente setosi, fumosi e jezzati vocalizzi trasforma le canzoni con il suo stile inconfondibile, lasciandoli però intatti nella loro bellezza. Come in una sorta di legacy, troviamo la versione dolorosa e un po’ folle di “Love Is Blindness” degli U2, la trascendente “Harvest Moon” di Neil Young insieme alla romantica e tenera “Fragile” di Sting. L’album, elogiatissimo dalla critica, ha permesso a Cassandra Wilson di vincere il secondo Grammy della sua carriera.

http://www.ibs.it



Love Is Blindness



Personnel: T-Bone Burnett (vocals, guitar); Brandon Ross (guitar, acoustic guitar, steel guitar); Kevin Breit (guitar, electric guitar, resonator guitar, banjo, bouzouki, mandolin); Chris Whitley, Fabrizio Sotti (guitar); Doug Wamble, Marvin Sewell (acoustic guitar); Charles Burnham (violin); Keith Ciancia (piano, keyboards); Cecilia Smith (marimba); Mark Peterson, Lonnie Plaxico (acoustic bass); Reginald Veal, Calvin "Fuzz" Jones (upright bass); Xavyon Jamison, Jim Keltner, Lance Carter, Perry Wilson (drums); Kevin Johnson , Jeff Haynes, Cyro Baptista (percussion).


Tracks:
1 Love Is Blindness
2 Time After Time
3 Fragile
4 Closer To You
5 Last Train To Clarksville
6 The Weight
7 Tupelo Honey
8 Harvest Moon
9 I Can't Stand the Rain
10 Lay Lady Lay
11 Wichita Lineman



Spoiler :
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martedì 15 marzo 2011
Diana Krall - Live in Paris (Verve, 2002)

Diana Krall - Live in Paris (Verve, 2002)

 I puristi del jazz avranno forse gridato allo scandalo. La rappresentante di un genere eletto che sconfina nel pop(olare) ed esporta musica di qualità in territori barbari? L'operazione, più che blasfema, poteva sembrare utopica, eppure Diana Krall é riuscita nell'impresa di realizzare quel crossover che le ha permesso di avvicinare milioni di persone a un repertorio raffinato che va da Bacharach a Porter, da George e Ira Gershwin a Brooks Bowman. In questo live, il primo per l'artista canadese (accompagnata dal suo trio e, per alcuni pezzi, dalla Orchestre Symphonique Europeen), la Krall supera se stessa con una performance che contrariamente alle patinate incisioni in studio riesce a tirar fuori anche anima e cuore. Il successo commerciale nulla toglie al vero talento. Tanto che Diana resta più convincente quando si propone come jazzista classica, liberando la sua vena swing sulla tastiera, che non quando si produce in scaltre ed esangui riletture di standard come The Look Of Love. La stessa cover di Just The Way You Are, appendice del CD, é un freddo esercizio di contaminazione tra pop e jazz.

Rossella Rambaldi

Tratto da M&D Musica e Dischi n.660 del 09/01/2003




East of the Sun (And West of the Moon)




Personnel: Diana Krall (vocals, piano, Fender Rhodes piano); Alan Broadbent (conductor); Michael Brecker (tenor saxophone); Ron Mounsey (keyboards); John Pisano (acoustic guitar); Anthony Wilson (guitar); John Clayton, Christian McBride (bass); Jeff Hamilton, Lewis Nash (drums); Paulinho Da Costa (percussion); The Orchestra Symphonique European.


Tracks:
1 I Love Being Here with You
2 Let's Fall In Love
3 'Deed I Do
4 The Look Of Love
5 East of the Sun (And West of the Moon)
6 I've Got You Under My Skin
7 Devil May Care
8 Maybe You'll Be There
9 'S Wonderful
10 Fly Me to the Moon
11 A Case of You
12 Just the Way You Are




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domenica 13 marzo 2011
Dizzy Gillespie - Dizzy’s Diamonds, The Best Of The Verve Years  (Verve, 1954 - 1964)

Dizzy Gillespie - Dizzy’s Diamonds, The Best Of The Verve Years (Verve, 1954 - 1964)

 Panoramica esaustiva di Gillespie impegnato sia nelle incisioni orchestrali che in quelle meravigliose con i piccoli gruppi ed infine quelle con le Afro-Cuban band dove sperimentava felicemente la fusione con la musica calypso e la bossanova (uno degli alfieri del cosiddetto afro-cuban bop, uno stile che fonde ritmi antillesi e armonie jazzistich). In questi tre cd troviamo tutte le caratteristiche della sua arte : tecnica perfetta, meravigliosa voce strumental, intrigante istrionismo e quei inimitabili assolo in cui la carica vitale è così impetuosa da portarlo a moltiplicare le note, tormentare le linee melodiche con scarti inattesi fino ad allontanarsi con naturalezza dal dato tematico di base.

Mauro Ronconi



Manteca



Personnel: Dizzy Gillespie (vocals, trumpet); Leo Wright (vocals, flute, alto saxophone); Eddy Louiss, Ella Fitzgerald, Mimi Perrin, Christiane Legrand, Jose Paula, Claudine Bargs, Bob Smart, Jean-Claude Briodin, Kati Bell Nubin, Joe Carroll, Ward Swingle, Carmen Costa (vocals); Herb Ellis, Al Hendrickson, Les Spann (guitar); Stuff Smith (violin); James Moody (flute, tenor saxophone); Gilbert Valdez (flute); Jimmy Hamilton (clarinet, tenor saxophone); Ernie Henry, Gigi Gryce, Hilton Jefferson, Jimmy Powell , Johnny Hodges, Phil Woods, Russell Procope, Benny Carter , Charlie Kennedy, Charlie Parker (alto saxophone); Coleman Hawkins, Ernie Wilkins, Frank Foster, Paul Gonsalves, Sonny Rollins, Sonny Stitt, Stan Getz , Benny Golson, Bill Perkins, Billy Mitchell , Budd Johnson (tenor saxophone); Billy Root, Marty Flax, Numa Moore, Harry Carney, Sahib Shihab, Bill Hood, Pee Wee Moore (baritone saxophone); Clark Terry, Conte Candoli, Talib Dawud, Ernie Royal, Ermet Perry, Harold Baker, Joe Gordon, Joe Wilder, Al Porcino, Lee Morgan , Quincy Jones, Ray Nance, Ray Triscari, Roy Eldridge, Stu Williamson , Taft Jordan, Willie Cook, Nick Travis, John Frosk, Carl Warwick, Cat Anderson (trumpet); Richard Berg, Al Richman, Gunther Schuller, Luis Kant, Stewart Rensey, Julius Watkins, Lucky Thompson, John Barrows, James Buffington, Albert Richmond (French horn); Frank Rehak, Frank Rosolino, Arnett Sparrow, Jimmy Wilkins, Rod Levitt, Henry Coker, J.J. Johnson , Mike Barone, Jimmy Cleveland, Al Grey, Matthew Gee, Melba Liston, Quentin Jackson, Urbie Green, George Matthews , Bill Harris , Kenny Shroyer, Bob Edmondson, John Sanders, Britt Woodman (trombone); Paul Faulise (bass trombone); Red Callender, Don Butterfield (tuba); Victor Feldman, Duke Ellington, Junior Mance, Kenny Barron, Lalo Schifrin, Oscar Peterson, Ray Bryant, René Hernández, Sister Rosetta Tharpe, Thelonious Monk, Wade Legge, Walter Davis, Jr., Wynton Kelly, Bud Powell (piano); Chuck Lampkin, J.C. Heard, Kenny Clarke, Lex Humphries, Louie Bellson, Louis Hayes, Mel Lewis, Rudy Collins, Sam Woodyard, Buddy Rich, Charlie Persip (drums); Candido Camero (congas); Jack Del Rio (bongos); Willie Rodriguez (timpani); Francisco Aguabella, Ralph Miranda, Julio Collazo, Kansas Fields, Larry Bunker, Ray Barretto, Emil Richards, Jose Mangual, Ubaldo Nieto, Carlos "Patato" Valdes (percussion).




Dizzy's Diamonds 1 (Big Band)

01 Prelude
02 'Bout to Wail
03 Umbrella Man
04 The Chains
05 Birks' Works
06 Stella by Starlight
07 Dizzy's Business
08 Autumn Leaves
09 Dizzy's Blues
10 Flamingo
11 Jordu
12 Evening Sound
13 Take the A Train


Dizzy's Diamonds 2 (Small Groups & Guests)

01 Blue 'n' Boogie
02 Bonnie's Blues
03 Ool-Ya-Koo
04 Blues After Dark
05 The Heat's On
06 Leap Frog
07 Where's Adam_
08 There is No Greater Love
09 Just One of Those things
10 I Know that You Know
11 Swing Low, Sweet Cadillac
12 Dizzy Atmosphere



Dizzy's Diamonds 3 (In an Afro Cuban Groove)

01 Manteca
02 Fiesta Mojo
03 A Night in Tunisia
04 And Then She Stopped
05 Tin Tin Deo
06 Desafinado
07 Africana
08 Pergunte Ao Joao (Ask John)
09 Caravan
10 This Lovely Feeling
11 Ungawa
12 Begin the Beguine
13 Con Alma
14 Rio Pakistan
15 Jambo







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sabato 12 marzo 2011
Yellowjackets - Lifecycle (Heads Up Records, 2008)

Yellowjackets - Lifecycle (Heads Up Records, 2008)


Con quattordici album alle spalle, oltre un milione di copie vendute, centinaia di concerti in tutto il mondo, gli Yellowjackets sono la più longeva e creativa fusion band della storia. E non solo per un fatto di continuità anagrafica (il gruppo esiste dal 1977), quanto per una esplosiva spinta a sperimentare continuamente linguaggi, fusioni e contaminazioni, e a rivedere il proprio orizzonte espressivo alla luce di nuove acquisizioni stilistiche. È stato l’ingresso del sassofonista, arrangiatore e compositore Bob Mintzer a far compiere agli Yellowjackets il definitivo salto di qualità da eccellente band di fusion al perfetto ingranaggio di jazz elettro-acustico quali sono oggi. Ormai il loro sound e il loro stesso nome sono molto più di un marchio di fabbrica e, attraverso l’evoluzione della loro musica, rappresentano piuttosto un certificato di garanzia. Jazz e fusion acustica si fondono con grandissima raffinatezza in un sound compatto, preciso eppure lieve, con spazi, forme e dimensioni disegnati senza fatica da musicisti che è un vero piacere ascoltare. Questo nuovo, lavoro a due anni dal precedente sempre su Heads Up, vede la presenza di Mike Stern alla chitarra, al posto di Robben Ford, uno dei fondatori del gruppo. Mike Stern è inoltre autore di due fra i brani più belli di tutto l’album che come nello stile al quale ci hanno abituato gli Yellowjackets lascia spazio alla scrittura a ciascun componente del gruppo ma con una particolare predilezione per Bob Mintzer. La musica degli Yellowjackets è diventata oggi un meccanismo sempre più perfetto, nel quale tutti gli strumenti si incastrano con precisione assoluta. Ma, lungi dal risultare un mero esercizio di virtuosismo, mantiene una freschezza innegabile, grazie alle capacità di scrittura e improvvisazione dei cinque musicisti, tutti egualmente responsabili del risultato finale.


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Falken’s Maze




Yellowjackets: Bob Mintzer (clarinet, bass clarinet, soprano saxophone, tenor saxophone, EWI); Russell Ferrante (piano, keyboards, percussion); Jimmy Haslip (electric bass, programming, sequencer); Marcus Baylor (drums, percussion).



Track List:
1. Falken’s Maze
2. Country Living
3. Double Nickel
4. Dreams Go
5. Measure Of A Man
6. Yahoo
7. I Wonder
8. 3 Circles
9. Claire’s Closet
10. Lazaro




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venerdì 11 marzo 2011
Nancy Wilson/Cannonball Adderley - Nancy Wilson & Cannonball Adderley (Capitol, 1962)

Nancy Wilson/Cannonball Adderley - Nancy Wilson & Cannonball Adderley (Capitol, 1962)


Non molto tempo dopo questo disco, la cantante Nancy Wilson cambiò strada cercando e trovando il successo commerciale nel pop, nel R&B e nei spettacoli di varietà della televisione americana. Questo disco del 1962, frutto dell'eccellente collaborazione con il sax alto di Cannonball Adderley rimane senza dubbio il suo miglior album di jazz puro.






Save Your Love for Me



Personnel includes: Nancy Wilson (vocals); Cannonball Adderley (alto saxophone); Nat Adderley (cornet); Joe Zawinul (piano); Sam Jones (bass); Louis Hayes (drums).




Track Listings
01. Save Your Love for Me
02. Never Will I Marry
03. The Old Country
04. Happy Talk
05. The Masquerade Is Over
06. A Sleepin' Bee
07. Little Unhappy Boy
09. I Can't Get Started
10. One Man's Dream
11. Never Say Yes
12. Unit 7



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giovedì 10 marzo 2011
Red Norvo - Music to Listen to Red Norvo By (Contemporary/OJC, 1957)

Red Norvo - Music to Listen to Red Norvo By (Contemporary/OJC, 1957)


Il west coast jazz in una delle sue migliori rappresentazioni. Protagonista di questo album è una all stars band guidata dal vibrafonista Red Norvo e comprendente Buddy Collette al flauto, uno degli esponenti della cosiddetta Black California, Bill Smith al clarinetto, Barney Kessel alla chitarra, Red Mitchell al contrabasso e Shelly Manne alla batteria. Musica raffinata, forse un pò levigata, ma tutt'altro che privo di spessore e dinamismo interiore.

Tratto da 100 DISCHI IDEALI PER CAPIRE IL JAZZ - FRANCHI I. (CUR.) - EDITORI RIUNITI





Paying the Dues Blues




Personnel: Red Norvo (vibraphone); Bill Smith (clarinet); Buddy Collette (flute); Barney Kessel (guitar); Red Mitchell (bass); Shelly Manne (drums).


Tracks:
1 Poeme
2 Red Sails
3 The Red Broom
4 Rubricity
5 Paying the Dues Blues
6 Divertimento




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mercoledì 9 marzo 2011
Madeleine Peyroux - Careless Love (Rounder, 2004)

Madeleine Peyroux - Careless Love (Rounder, 2004)


Ecco cosa può produrre il fatto di vivere tra Francia a USA: una miscela stilistica fra classicità pop europea e popjazz, qualcosa che in questi anni é tornato di moda, soprattutto in campo femminile (con qualche furbizia e sopravvalutazione artistica). La Peyroux non é nuova alla cosa (debuttò nel 1996), e, anche grazie a produzione e arrangiamenti impeccabili, ritorna con un piccolo gioiello del genere. Un repertorio che attinge splendidamente a quello di Leonard Cohen (la sinuosa Dance Me To The End Of Love), Bob Dylan (You're Gonna Make Me Lonesome When You Go, uno dei migliori dell'album), Hank Williams (malinconica Weary Blues) e W.C. Handy (l'irresistibile Careless Love), e un classico d'epoque quale J'ai deux amours, ma anche ad altri meno noti compositori. In risalto la sua bella voce dalle tonalità autunnali (inflessioni stile Billie Holiday), senza gigionismi o forzature: oltrechè padronanza della materia, grande sensibilità e passione.

Gianni Del Savio

Tratto da M&D Musica e Dischi n.682 del 01/01/2005








Personnel: Madeleine Peyroux (vocals, acoustic guitar); Madeleine Peyroux; Larry Goldings (piano, celesta, Wurlitzer piano, Hammond b-3 organ, pump organ, Wurlitzer organ); David Piltch (bass instrument); Jay Bellerose (drums, percussion); Dean Parks (guitar); Lee Thornburg (trumpet); Scott Amendola (percussion).


         Tracks:

1Dance Me to the End of Love 



2Don't Wait Too Long 



3Don't Cry Baby 



4You're Gonna Make Me Lonesome When You Go 



5Between The Bars 



6No More 



7Lonesome Road 



8J'Ai Deux Amours




9Weary Blues from Waitin'



10I'll look around 



11Careless Love 



12This Is Heaven To Me 




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martedì 8 marzo 2011
Michel Legrand - Legrand Jazz (PolyGram, 1958)

Michel Legrand - Legrand Jazz (PolyGram, 1958)


Quando si hanno in studio musicisti come come Miles Davis, Bill Evans, John Coltrane, Ben Webster, Art Farmer, Donald Byrd, è difficile che qualcosa vada storto. Ma Michel Legrand, compositore francese di colonne sonore (due premi oscar) è andato oltre, ha impresso in maniera chiara e decisa il suo marchio a questa eccellente registrazione, arrangiando in maniera sublime 11 standard jazz, eseguiti magistralmente da tre diversi gruppi di all-star. Visto il risultato tutto questo lascia un po l'amaro in bocca perche, purtroppo, le  escursioni di Legrand nel mondo del jazz sono state troppo poche e distanti tra di loro.






 'Round Midnight




Recorded June 25, 27 and 30, 1958 in New York City.

Personnel: Michel Legrand (conductor-arranger); Phil Woods, Gene Quill (alto saxophone); John Coltrane, Seldon Powell, Ben Webster (tenor saxophone); Jerome Richardson (baritone saxophone, bass clarinet); Teo Macero (baritone saxophone); Frank Rehak, Bill Byers, Jimmy Cleveland, Ernie Royal, Art Farmer, Donald Byrd, Joe Wilder, Miles Davis (trumpet); James Buffington (French horn); Eddie Bert (trombone); Major Holly (tuba, bass); Herbie Mann (flute); Betty Glamann (harp); Eddie Costa, Don Elliot (vibraphone); Barry Galbraith (guitar); Bill Evans, Nat Pierce, Hank Jones (piano); Milt Hinton, Paul Chambers, George Duvivier (bass); Kenny Davis, Osie Johnson, Don Lamond (drums).



Tracks:
1 The Jitterbug Waltz
2 Nuages
3 A Night in Tunisia
4 Blue And Sentimental
5 Stompin' At The Savoy
6 Django
7 Wild Man Blues
8 Rosetta
9 'Round Midnight
10 Don't Get Around Much Anymore
11 In a Mist




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lunedì 7 marzo 2011
Diana Krall - All For You (Impulse!, 1995)

Diana Krall - All For You (Impulse!, 1995)


Prima di raggiungere la celebrità e scalare le classifiche pop di tutto il mondo, l'affascinante e talentuosa jazzista canadese Diana Krall incise  per la casa discografica Impulse due magnifici dischi jazz,  Scene Loves nel 1997 e questo  All For You registrato due anni prima, un album splendido, con il quale la Krall rende omaggio a una delle stelle più brillanti del jazz; Nat "King" Cole. 







Deed I Do



Personnel: Diana Krall (vocals, piano); Benny Green (piano); Russell Malone (guitar); Paul Keller (bass); Steve Kroon (percussion).



Tracks:
1 I'm an Errand Girl for Rhythm
2 Gee Baby, Ain't I Good to You
3 You Call It Madness (But I Call It Love)
4 The Frim Fram Sauce
5 The Boulevard Of Broken Dreams
6 Baby, Baby All The Time
7 Hit That Jive, Jack!
8 You're Looking At Me
9 I'm Through With Love
10 'Deed I Do
11 A Blossom Fell
12 If I had you



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domenica 6 marzo 2011
Miles Davis - Ballads (Columbia, 1988)

Miles Davis - Ballads (Columbia, 1988)


Miles Davis era uno straordinario interprete di ballads e alcune delle sue migliori interpretazioni sono raccolte in questa compilation, composta da brani estratti da tre release dei primi anni '60: Seven Steps To Heaven, Quiet Nights e Person Friday Night At The Blackhawk Volume One.









I Fall in Love Too Easily




Recorded in Hollywood, California on April 16, 1963; New York, New York on July 27, August 13 & November 6, 1962; live at the Blackhawk, San Francisco, California on April 21, 1961.

Personnel includes: Miles Davis (trumpet); George Coleman, Hank Mobley (tenor saxophone); Victor Feldman, Wynton Kelly (piano); Ron Carter, Paul Chambers (bass); Frank Butler, Jimmy Cobb (drums); Gil Evans and His Orchestra.



Tracks:
1 Baby Won't You Please Come Home
2 Once Upon A Summertime
3 I Fall in Love Too Easily
4 Song No. 2
5 Bye Bye Blackbird
6 Wait Till You See Her
7 Basin Street Blues
8 Corcovado



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Cassandra Wilson - Blue Light 'Til Dawn (Blue Note, 1993)

Cassandra Wilson - Blue Light 'Til Dawn (Blue Note, 1993)


"Blue Light 'Til Dawn" rappresenta il disco del cambiamento, della svolta, di Cassandra Wilson. [...] la cantante firma nel 1993 per la Blue Note e incide un disco di ampio respiro, non più esclusivamente jazz, ma pregno anche di blues, soul, rock e pop. E' un viaggio all'interno e alle origini della musica nera, un tentativo riuscito di modernizzare le radici, senza dubbio uno dei più bei dischi degli anni Novanta. [...]

Flavio Caprera

Tratto da - Jazz 101 - Piccola Biblioteca Oscar Mondadori - pag. 306




Blue Light 'Til Dawn






Personnel: Cassandra Wilson (vocals); Vinx (vocals, percussion); Brandon Ross (guitar, steel guitar, classical guitar); Chris Whitley (guitar); Gib Wharton (steel guitar); Charles Burnham (mandocello, violin); Tony Cedras (accordion); Don Byron (clarinet); Olu Dara (cornet); Lance Carter (drums, snare drum, percussion); Bill McClellan (drums, percussion); Kevin Johnson (snare drum, percussion); Billy Earl McClellan, Jeff Haynes, Cyro Baptista (percussion).



Tracks:
1 You Don't Know What Love Is
2 Come on in My Kitchen
3 Tell Me You'll Wait For Me
4 Children of the Night
5 Hellhound on my trail
6 Black Crow
7 Sankofa
8 Estrellas
9 Redbone
10 Tupelo Honey
11 Blue Light 'Til Dawn
12 I Can't Stand the Rain



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sabato 5 marzo 2011
Nat “King” Cole - Love Is The Thing (Capitol, 1957)

Nat “King” Cole - Love Is The Thing (Capitol, 1957)

Love Is The Thing, ovvero il binomio musica-intrattenimento, un tema ricorrente per l'evoluzione artistica di Cole dopo i gloriosi trascorsi jazzistici con il suo trio. Attraverso ispirazioni contaminate da Brodway e Tin Palley, con i suoi climi confidenziali e la ricerca istrionica, King Cole offre ballads dalla melodia arabescata e dalle orchestrazioni esteticamente ineccepibili. [...] Il cantante da intrattenimento, abituato alle mutevoli atmosfere di piccoli e fumosi club non si risparmia nel concedere attimi di trepidazione e i tredici pezzi inclusi in questo album sono una vera discesa nella canzone d'autore, quella fatta di ricordi e ‘tranches de vie’, brani che finiscono troppo presto come la sua vita.


1900-2000 Musica dal pianeta terra. Dal Jazz al Rock 200 CD da salvare/Mauro Ronconi/Arcana










Tracks

01. When I Fall In Love
02. Stardust
03. Stay As Sweet As You Are
04. When Can I Go Without You _
05. Maybe It's Because I Love You Too Much
06. If Love Ain't There
07. Love Letters
08. Someone To Tell It To
09. Ain't Misbehavin'
10. The End Of A Love Affair
11. I Thought About Marie
12. At Last
13. It's All In The Game
14. When Sunny Gets Blue
15. Love Is The Thing



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venerdì 4 marzo 2011
Frank Sinatra – Only The Lonely (Capitol, 1958)

Frank Sinatra – Only The Lonely (Capitol, 1958)

Il periodo Capitol (1954 – 1961) è indubbiamente il più creativo della carriera musicale di Frank Sinatra. Tra l’altro, proprio in quegli anni, cominciano ad uscire i primi long playing che, oltre a far diventare sempre più accettabile la qualità sonora del vinile ( di lì a poco ci sarà l’avvento della stereofonia ) riescono a risolvere certe restrizioni temporali del “ prodotto “. Nel caso di Sinatra sarà una prerogativa importante per la riuscita dei suoi lavori a tema…. Sono il vertice della sua arte vocale, nonostante le precedenti esperienze da swinger con l’orchestra di Tommy Dorsey – forse il più noto gruppo della cosiddetta “ Swing Craze “ e i successi da crooner con la Columbia dal 1943 al 1952. A quasi quarant’anni Sinatra è nel pieno della maturità artistica, gratificato anche dall’ Oscar come miglior attore non protagonista per “ Da qui all’eternità “….Sinatra, come al solito, gestisce e dirige il tutto: selezione una sessantina di canzoni per sceglierne poi circa sedici. Una metodologia di lavoro che coinvolge solo in secondo tempo l’arrangiatore, con il quale poi decide l’ordine e il ritmo ideale… “ Qualunque cosa si dica su di me non ha importanza. Quando canto credo di essere sincero, il pubblico è come una donna, se sei indifferente è la fine “. Ovvero la musica come “ way of life “ per un artistica che nel corso della sua straordinaria carriera ha inciso qualcosa come 166 album e 2.200 canzoni.

100 dischi ideali per capire il jazz / Mauro Ronconi / Editori Riuniti





One For My Baby (And One More For The Road)  




Track List: 

1 Only The Lonely 
2 Angel Eyes  
3 What's New 
4 It's A Lonesome Old Town  
5 Willow Weep For Me  
6 Goodbye 
7 Blues In The Night 
8 I Guess I'll Hang My Tears Out To Dry 
9 Ebb Tide 
10 Spring Is Here  
11 Gone With The Wind 
12 One For My Baby (And One More For The Road)  
13 Sleep Warm  
14 Where Or When





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giovedì 3 marzo 2011
Miles Davis - Ascenseur Pour l'Échafaud (Fontana Distribution, 1958)

Miles Davis - Ascenseur Pour l'Échafaud (Fontana Distribution, 1958)


Al di là delle qualità della musica - che è bella tanto quanto le altre incisioni davisiane dell'epoca, ad esempio quelle con Coltrane - questo disco si segnala come documento sonoro di un'operazione rara e coraggiosa. Chiamato a musicare il film di Louis Malle, Davis improvvisa durante la proiezione, reagendo in tempo reale alle emozioni proposte dalle immagini. Una straordinaria presa diretta con i sentimenti.

Marcello Piras - Il jazz, I dischi, i musicisti, gli stili - Editori Riuniti (01 novembre 1998)




Nuit Sur les Champs-Elysees




Personnel: Miles Davis (trumpet); Barney Wilen (tenor saxophone); Rene Urtreger (piano); Pierre Michelot (bass); Kenny Clarke (drums)


1 Nuit Sur les Champs-Elysees
2 Nuit Sur les Champs-Elysees
3 Nuit Sur les Champs-Elysees Take 3
4 Nuit Sur les Champs-Elysees Take 4
5 Assassinat
6 Assassinat
7 Assassinat Take 3
8 Motel
9 Final
10 Final
11 Final Take 3
12 Ascenseur
13 Le Petit Bal
14 Le Petit Bal
15 Sequence Voiture
16 Sequence Voiture
17 Generique See
18 L'Assassinat de Carala
19 Sur L'Autoroute
20 Julien Dans L'Ascenseur
21 Florence Sur les Champs-Elysee
22 Diner Au Motel
23 Evasion de Julien
24 Visite du Vigile
25 Au Bar Du Petit Bac
26 Chez le Photographe du Motel





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